I trulli di Alberobello: Storia & Curiosità

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Cosa sono i trulli? Perché sono costruiti in questo modo? Ecco un articolo dove darò risposte alle tue domande! Perché Alberobello è uno di quei luoghi magici da visitare almeno una volta nella vita.

PERCHE’ SI CHIAMANO TRULLI?

Alberobello è il paese dell’altopiano della Murgia dove si trovano più trulli (ebbene sì, non è l’unico!) e per questo viene insignito con il nome La Capitale dei trulli. Il nome trullo trova le sue origini dal greco troulos, ovvero cupola, e ricorda le abitazioni protostoriche a forma conica disseminante in molti Paesi del Mediterraneo.

I trulli di Alberobello

Ma il nome delle tipiche abitazioni di Alberobello è molto recente. I famosissimi trulli, storicamente erano chiamati tuguri o cassedde dagli abitanti e dai viaggiatori, prima che il nome trullo comparisse nei vocabolari di lingua italiana nel ‘900.

In una testimonianza del ‘700 li troviamo descritti infatti come tuguri ben fatti di pietre a crudo”. Diciamo che un tugurio è tutt’altro che uno spettacolare trullo, dove ora si trovano delle magnifiche strutture ricettive di charme!

CHE ORIGINI HA ALBEROBELLO?

A metà del XVI secolo l’area di Rione Monti contava una quarantina di trulli ma fu solo a inizio del 1600 che Alberobello diventò un vero e proprio insediamento contadino indipendentemente con circa 3500 alberobellesi. Nel 1797 il villaggio ottenne dal Re di Napoli Ferdinando IV di Borbone il titolo di città reale e fu quindi liberato dalla servitù feudale.

A dispetto di quanti molti pensano, l’interesse turistico per Alberobello è un fenomeno abbastanza recente. Prima del 900’ infatti Alberobello non era assolutamente una meta turistica e men che meno era famosa all’estero.

Ora ti racconto una chicca. Lo sai che Alberobello esiste grazie ad una legge statale del 1910 con cui si decise di conservare queste abitazioni uniche al mondo ? Alcuni abitanti furono molto malcontenti di questa imposizione che vietava di apportare modifiche alle proprie case e consideravano una limitazione dei loro diritti.

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Alberobello nel 1900. Ph credit: Archivio Luce

Ma se non ci fosse stata questa legge, i trulli sarebbero rimasti intatti?

O gli abitanti li avrebbero trasformati in moderne, standardizzate e comode abitazioni?

Ho scoperto la storia di Alberobello leggendo I trulli di Alberobello. Un secolo di tutela e di turismo, scritto da A. Berrino, un libro che ti consiglio se, come me, ami scoprire il ‘dietro alle quinte’. Se come me ami scoprire il Behind the Scenes ti consiglio anche di guardare questo carinissimo video storico dell’ Archivio Luce.

COME SONO FATTI I TRULLI?

I trulli sono un tipo di costruzione di pietra a secco che iniziarono a diffondersi nel XIV secolo quando il conte di Conversano Andrea Matteo III Acquaviva d’Aragona diede la possibilità ad alcune famiglie di contadini di insediarsi nel territorio. Ma il conte era un furbetto e, per evitare di pagare le tasse sui nuovi insediamenti al Regno di Napoli, impose ai coloni la costruzione di abitazioni con pietre a secco, ovvero senza malta, di modo che potessero essere facilmente smantellate nel caso di una visita del sovrano.

La particolare struttura del trullo, a pianta circolare, non venne solo scelta per questa ragione ma anche perché il grande spessore delle mura unito alla quasi totale assenza di aperture (niente finestre, solo porta d’ingresso!) garantiva una buona conservazione del calore durante l’inverno e la conservazione del fresco in estate.

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Il trullo era comunque un’abitazione povera, costruito a mani nude, e lo spazio medio disponibile per famiglia difficilmente superava i cinquanta metri quadrati. Consideriamo che le famiglie erano molto numerose e spesso superavano i 6 membri! Nulla a che vedere con le famiglie del nuovo millennio.

I trulli erano e sono molto simili tra loro, per non dire uguali. L’unico elemento che distingueva un trullo dall’altro era il pinnacolo nella parte alta del tetto a cono, che poteva essere a forma di croce, stella, o disco, a seconda della bravura del mastro trullaro. A proposito, c’è grande richiesta di mastri trullari per il recupero e mantenimento dei trulli e vengono organizzati molti corsi, rivolti ai giovani per avvicinarli a questa antica arte. Ad oggi ne sono rimasti solo tre e il lavoro è tanto.

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Uno dei tanti simboli che vedrai sui tetti dei trulli di Alberobello

COSA SONO I SIMBOLI SUI TETTI DEI TRULLI?

Osservando i trulli noterai che ci sono diversi simboli raffigurati sul tetto. Cosa sono?

I simboli non sono altro che elementi propiziatori, magici e astrologici che i contadini dipinsero sui tetti delle proprie abitazione. I simboli sono molti e diversi tra loro, ognuno ha un proprio significato e una funzione particolare.

La maggior parte dei simboli riprodotti sulle cupole dei trulli sono di origine religiosa ma ne esistono molti anche pagani. Così, per esempio, l’aquila rappresenta il simbolo dell’anima che aspira al cielo. Vedrai anche tantissimi segni zodiacali, astrologici e planetari. Per esempio i segni di Cancro, Leone e Bilancia servono come augurio di buona fortuna. Un altro simbolo magico e non solo è quello del sole, come puoi vedere nella foto sotto, principio di vita spirituale e materiale degli abitanti del trullo. Il Sole nella simbologia cristiana rappresenta la natura divina del Cristo.

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Trullando tra i trulli

Ma non tutti i simboli hanno un significato nascosto. Molti rappresentano le iniziali del nome e del cognome, oppure simboli del lavoro che svolge chi abita la struttura (falci, bilance e martelli).

Ti rimando a questo articolo per scoprire dove sono i trulli più belli da visitare e in cui mangiare.

VISITARE I TRULLI FUORI ALBEROBELLO

Alberobello non è l’unico paese dove puoi visitare e pernottare nei trulli. Proprio per questo, ti consiglio di abbinare la visita di Alberobello ad altri magnifici (forse ancor di più!) paesini in Valle d’Itria dove troverai dei trulli meravigliosi da visitare e nei quali pernottare. Qui è tutto più autentico e meno commerciale.

Puoi dedicare un paio di ore ad Alberobello e poi spostarti a Locorotondo, Martina Franca e Cisternino. Locorotondo dista solo una decina di minuti ed è di strada per raggiungere la barocca Martina Franca. Puoi concludere dirigendoti infine a Cisternino.

E non pensare a questi borghi come destinazioni tipicamente estive. L’atmosfera di Natale, soprattutto ad Alberobello, è magica!

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